I dati aggiornati Istat attestano che “l’Italia continua a essere caratterizzata da una larga presenza di microimprese (con meno di dieci addetti), che sono circa 4,2 milioni”. Le piccole e medie imprese rappresentano “il 95% del totale delle unità produttive e impiegano circa 7,8 milioni di addetti (il 47% contro il 29% nella media europea)”.
In questo quadro, le microimprese e, in generale, le PMI rimangono la struttura portante del Paese: la Banca d’Italia (ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria) evidenzia la debolezza delle imprese più piccole: “Permangono sacche di fragilità tra le imprese di minore dimensione e tra quelle operanti nel settore delle costruzioni” e “Sulla base del modello per la valutazione dei crediti bancari della Banca d’Italia, tra il 2015 e il 2017 il rischio di insolvenza è diminuito in tutte le classi dimensionali; resta più elevato per le microimprese”. Infatti, i numeri del credito alle imprese (rilevati dal 2010 al 2016) sono eloquenti:
i finanziamenti alle imprese sono diminuiti del 24,5%;
il valore dei finanziamenti alle imprese è diminuito del 25,3%;
i finanziamenti alle aziende artigiane sono diminuiti del 25,4%;
a parità di numerose caratteristiche di impresa, il credito si è ridotto soprattutto per le microimprese e per le aziende più rischiose.
Le rilevazioni del 1° semestre 2018 elaborate da CRIF, purtroppo, confermano che la variazione dei crediti vivi destinati al settore produttivo è stata di -9,6 miliardi su base annua. Sostanzialmente nulla la variazione del credito erogato al settore reale dell’economia.
A questa esigenza basilare ed essenziale per la tenuta stessa del sistema produttivo ed economico del nostro Paese, possono contribuire a dare una risposta i Confidi. Da oltre mezzo secolo i confidi in Italia contribuiscono a veicolare risorse finanziarie verso le imprese, da un lato, mediante la garanzia, stimolando l’offerta di credito da parte delle banche, dall’altro, attraverso la consulenza specialistica, riducendo il gap informativo (asimmetria informativa) con il sistema bancario.
“Da queste considerazioni ecco alcune idee a supporto della strategia futura dei confidi a supporto delle PMI:
sviluppo della garanzia mutualistica, non dissociato dall’offerta di consulenza specialistica. L’impresa va accompagnata nella relazione con la banca. In tale direzione è possibile anche sviluppare sinergie con operatori specializzati nel settore della finanza alternativa (minibond, crowdfunding, ecc.);
supporto dell’impresa nell’utilizzo di fondi pubblici, in particolare quelli di fonte comunitaria, i quali sovente non sono conosciuti, oppure non sono utilizzati in maniera pienamente efficace ed efficiente;
referente di prossimità per gli istituti di credito; come diversi studi hanno evidenziato, le banche non sono interessate a investire nella valutazione del merito di credito delle imprese di minore dimensione: tale attività potrebbe essere svolta dai confidi, in particolare da quelli minori, la cui prossimità alle imprese è un vero valore aggiunto nel nostro sistema produttivo;
operatore di Microcredito.
L’attuale situazione di estrema fragilità del sistema dei confidi (e, in particolare, dei confidi minori) è il risultato di numerosi eventi, anche esterni alle ricordate condizioni di mercato”. Lo ha riferito e puntualizzato la Presidente di Asso112 Donatella Visconti, il 21 settembre al convegno “Prospettive di crescita delle PMI: riforme pubbliche, garanzie e accesso al credito come volano di sviluppo”, alla presenza della Presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, on. Carla Ruocco. mettendo a disposizione del Parlamento l’Associazione dei Confidi Italiani.
Ora la sfida che attende i Confidi 112 è la sfida delle imprese socie; come è evidente da tutti i rapporti e da tutte le analisi, la maggior parte dei soci dei confidi coincide con le imprese di minore dimensione, che sono l’asse portante del sistema Italia. Le istanze sono state ribadite al convegno organizzato a Modica dalla società di mediazione creditizia Copernico, dove è intervenuto il Pippo Curella, consigliere di ASSO112. All’evento è intervenuto l’on. Alessandro Pagano della Commissione Finanze della Camera dei Deputati.
Il sistema della garanzia ha bisogno di una nuova visione per il futuro, in cui i confidi possano essere il punto di distribuzione della garanzia privata e pubblica e delle fonti di finanziamento per le mPMI. Per raggiungere questo alto obiettivo è necessario utilizzare la rete e la diffusione dei Confidi 112 in salute attraverso:
il pieno sviluppo delle attività consentite dalla legislazione attuale, tra le quali non va dimenticata la possibilità di distribuire prodotti di finanziamento in convenzione con istituti bancari e finanziari, senza obbligo di iscriversi all’OAM;
l’utilizzo di risorse pubbliche e private avvalendosi di sistemi di garanzia che riducano l’impegno di capitale dei confidi, riducano il costo per le imprese e riducano gli accantonamenti degli enti eroganti: come ad esempio le tranched cover;
il coinvolgimento del sistema dei Confidi 112 e delle reti per la gestione efficiente di risorse, quali ad esempio quelle della Cassa Depositi e Prestiti a favore delle mPMI;
l’utilizzo della rete territoriale dei Confidi per la diffusione delle operazioni di microcredito, il cui beneficio per coefficiente occupazionale è pari 2,43;
lo studio di un sistema di ampliamento, a condizioni patrimoniali, di solidità e di controllo, dell’attività dei Confidi 112 consentendo la possibilità di erogare piccolo credito.
info@asso112.it
Segreteria